Novembre
Tradizione di Tutti i Santi per bambini
I padrini regalano ai loro figliocci una gallina o un coniglio di pane dolce.
Le bambine ricevono la gallina ed i maschi il coniglio. La gallina ed il coniglio fin dai tempi antichi sono simbolo della fertilità.
Dicembre
Periodo Avvento
La „Tlecanocht“
Alla sera dei quattro giovedì nel tempo d’Avvento giovani mascherati si recavano di casa in casa a cantare la “Tlecanocht” (2 contadini, 2 falciatori, 2 osti, 3 pagliacci e due signori) ricevendo in cambio qualche soldo o qualche dolce.
Ancora oggigiorno viene cantata la “Tlecanocht” (Klöckelnacht), spesso accompagnata da flauti, chitarre e fisarmoniche, che augura felicità a tutti coloro che l’ascoltano.
5 dicembre San Nicolò
Il 5 dicembre, appena fa buio, San Nicolò passa per le strade del paese, accompagnato dall’angelo e dal servitore, entra nelle case dove ci sono dei bambini. Portando loro dei regali, lodandoli oppure rimproverandoli all’occorrenza.
Il Santo viene anche accompagnato da alcuni diavoli, che però non possono entrare in casa e devono aspettare fuori.
Santo Stefano
Il giorno di S.Stefano il prete benedice in chiesa l’acqua ed il sale. In quest’occasione i parrocchiani, in passato, indossavano il costume gardenese e le signore si scaldavano le mani con un manicotto di pelliccia di volpe chiamato “muf”.
Gennaio
“Bon di, Bon ann”
Il giorno della Vigilia di Capodanno i bambini andavano e vanno ancora oggigiorno di casa in casa augurando a tutti un felice Anno Nuovo con la canzone “Bon di, Bon ann”.
In cambio ricevono dolci o soldi. Ai fidanzati veniva augurato “l ann dal stlef” (l’anno dello schiocco) ovvero l’anno del loro matrimonio. Non solo i bambini, ma anche i giovani facevano visita alle case delle nubili cantando e suonando “Bon di , bon ann”
6 gennaio
I Re Magi
La sera della vigilia si fa il giro di tutti i vani della casa, i contadini anche per la stalla e per il fienile, spargendo acqua santa e incenso al fine di implorare la protezione da ogni genere di disgrazia. Il giorno del 6 gennaio i parrocchiani di Ortisei si recavano in slitta alla Madonna di Selva.
In quell’occasione le ragazze del posto in chiesa indossavano il costume gardenese assieme ad un fazzolettino di seta.
Al giorno d’oggi i chierichetti vanno di casa in casa a cantare la canzone dei Tre Re Magi. Le offerte vanno alle missioni.
6 gennaio
La “Dunacia”
(solo a Ortisei)
La sera del 6 gennaio gira per il paese una strega chiamata “dunacia”: passa di casa in casa scopando i soggiorni e portandosi via i bambini che non sono ancora a letto. Il significato della dunacia è quello di scacciare gli spiriti maligni.
Febbraio
2 febbraio
La candelora
Il 2 febbraio il prete benedice in chiesa le candele, simbolo della luce che illumina il buio.
3 febbraio
San Biagio
Con le candele benedette il giorno prima. Il prete benedice bambini ed adulti al fine di proteggerli dalle malattie alla gola.
Carnevale
Giovedì Grasso
Siccome era tradizione preparare il Giovedì Grasso a proanzo minestra d’orzo e carne di maiale, ragazzi e giovani andavano in quest’occasione dal vicino di casa scambiando la pentola del pranzo con un’altra riempita d’acqua con dentro una vecchia scarpa.
A questa tradizione si riferisce anche al canzone ladina “Ncuei juebia grassa…” (“Oggi, Giovedì Grasso…”)
Pasqua
La domenica di Pasqua il prete benedice in chiesa il pane dolce, le uova, lo speck e il rafano.
Del rafano si diceva che proteggesse dai morsi delle vipere. Dopo la Santa Messa giovani e meno giovani si radunavano in piazza per giocare con el uova (“peché”). L’uovo che si rompeva per primo aveva perso e doveva essere consegnato al vincitore.
Lunedì di Pasqua (Pasquetta)
La Pasquetta è il giorno in cui i ragazzi fanno visita alle ragazze nella speranza di ricevere un uovo dipinto, ordinato il 19 marzo, giorno di San Giuseppe. Le uova rimaste, anche se “ordinate,, dovevano essere interrate il giorno seguente in giardino.
Keine Kommentare:
Kommentar veröffentlichen