DOLOMITI
Allo svanire dei maestosi larici
il sentiero s’impenna
sale ardito
s’insinua nel ventre di pietra
fende spuntoni rocciosi
muore ai fianchi della giogaia.
Dal basso e vago orizzonte
tra cirri feriti
spuntano i primi bagliori del sole nascente.
Rosseggiano le cime di dolomia
percosse dagli strali.
Rilucono le guglie immacolate
silenziose testimoni del ripetersi del tempo.
Garruli versi d’un falco
slanciato nel tenue albore mattutino
fissano il magico incanto.
Nell’affanno dell’ascesa
lo sguardo attonito volgo attorno.
Il falco
volteggia
turbina
stride...
Allora comprendo.
Quassù
alle radici del cielo
è il mondo.
Il mio mondo.
Livio Di Patre – Teramo, marzo 2011
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