Mittwoch, 14. November 2012

Vacanza invernale a Selva – Febbraio 2012 – La Sellaronda volte 3!


Un racconto di Ulrike Drevenstedt dalla Germania (traduzione C.V.)

Chi non la conosce, la Sellaronda! Fa battere il cuore più forte a tutti gli sciatori, non importa quante volte hanno già percorso il giro verde o arancione. Entrambi i giri sono ogni volta una nuova sfida. Alcuni fanno un giro in una giornata intera, godendosi le piste ed il panorama. Quelli più sportivi cercano l’adrenalina e fanno il giro del Sella due volte, la prima in senso orario e la seconda in senso antiorario. Ma fare la Sellaronda tre volte in un giorno – sarà possibile?  Vedremo…iniziamo dall’inizio…

Nel 1995 all’età di 9 anni l’ highlight della mia vacanza invernale era fare il Sellaronda in un giorno. Ero fiera di me stessa e di poter finalmente passare dai campetti alle piste per adulti. E non dimentichiamo l’onore di poter legare il Dolomiti Super-skipass alla giacca e farlo sventolare al vento come i grandi.

Qualche anno dopo, nel 2001, quando non indossavo più la tuta con i coniglietti e lo spazzaneve come stile era sparito, mi sono posta una nuova sfida: fare il Sellaronda due volte in una giornata. Ero emozionatissima: riuscirò a fare il giro due volte? …E se non dovessi riuscire a raggiungere l’ultimo passo per tornare a Selva? L’agitazione alla fine era stata inutile, perché riuscii a fare il giro due volte avanzando ancora tanto tempo.

Nel 2012 mi posi un nuovo obiettivo: volevo fare la Sellaronda 3 volte in una giornata! Ma sarà possibile? Oppure era l’aria fresca di Selva che mi stava dando alla testa? Chiesi consiglio al nostro albergatore il sig. Bernardi, che mi conosce da quando avevo 5 anni, dalla prima volta che i miei genitori mi portarono alla scuola di sci e mi videro sciare la prima volta sui campetti scuola.

Il giorno X era arrivato: mi alzai molto presto, ero già vestita prima di fare colazione, ma la mia cioccolata calda non poteva mancare. Questo giorno indimenticabile per me doveva essere perfetto. Con il numero dell’hotel in tasca, in caso che non dovessi farcela ad arrivare in tempo sull’ultimo passo, mi incamminai verso il Dantercepies. Partendo dal Passo Gardena, verso le 11 avevo già fatto il primo giro. Le piste erano ancora deserte e il sole splendente. Arrivata a Selva ho preso la Ciampinoi per fare il giro nel senso opposto, il giro verde. Le piste erano molto più affollate e lo stomaco iniziava a brontolare quando giunsi a Corvara. Dovevo risparmiare tempo e quindi il mio pranzo, un panino, l’ ho mangiato nella cabinovia salendo verso il Passo Gardena. Appena arrivata a Selva verso le ore 14 dovevo ancora fare un giro, così ho preso subito la Dantercepies per tornare indietro. Arrivata ad Arabba, sentivo le gambe stanche, era ovvio avevo fatto circa 60 km di piste. Ma non avrei mollato per nulla al mondo. Dopo una barretta energetica e qualche pista in più il sole iniziò a diventare arancione. Dovevo sbrigarmi a tornare a casa, c’era ancora tanta strada da fare. Ma alla fine ce l’avevo fatta, alle 16.30 ero arrivata sulle piste gardenesi, dove mia madre mi stava aspettando con una cioccolata calda in una baita al Ciampinoi. Cosa posso dire: ero sfinita ma entusiasta e fiera!

La sorpresa più grande alla fine è stata all’hotel: dopo cena il sig. Bernardi mi ha consegnato una coppa con tanti cuori di cioccolata per premiare  la mia impresa. Non dimenticherò mai questo gesto così caloroso, per il quale accetterei nuovamente la sfida e le gambe doloranti!

E chissà…forse un giorno dei tre giri del Sellaronda ne diventeranno quattro…  Ulrike Drevenstedt

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